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La guerra è nelle sue fasi conclusive. Il piano messo a punto da Re Elijah per accentrare nelle sue mani tutto il potere si sta concretizzando. Mentre divampa il conflitto e le atrocità belliche si fondono al clangore delle armi, Nefos e Faidros, separati da anni, riescono a ricongiungersi, compattando la loro fratellanza. Gli anni che li hanno visti separati hanno segnato indelebilmente il loro carattere e la loro visione del mondo, ma i legami di sangue si riveleranno più forti di tutto. In un mondo in cui la magia delle Baba Jaga è considerata alla stregua di un orrido sortilegio, i centauri vengono spazzati via, e il regno degli orchi e dei nani sopravvive a stento, si attua il nuovo scacchiere in cui vincitori e vinti, vittime e carnefici, si alternano in una danza di morte vorticosa. Giunti al quarto capitolo della saga Pandemonium, Rebecca Panei alza il tiro e dipinge con tinte sempre più fosche e grandguignolesche un mondo pericoloso come la tela di un ragno, in cui tutti i personaggi si trovano intrappolati, sia a livello psicologico che fisico. E dove anche la vittoria, spesso, assume i contorni tragici della più amara delle sconfitte.